Quell’odio, quel nazionalismo estremo, quell’idea di superiorità razziale che portarono al genocidio di un intero popolo, che costruirono l’orrore di Auschwitz, sono ancora vivi, anche se non si ripetono nelle stesse forme e non agitano uguali parole d’ordine. Il riconoscimento della memoria e la condanna unanime oggi, devono superare l’indifferenza al risorgere di nuovi venti, inconsapevoli del passato, dell’intolleranza, dell’odio e della discriminazione. Bisogna sempre ricordare, per capire come siamo potuto arrivare a tanto; ignorarlo e/o credersi al di fuori è il miglior modo per ripeterli un'altra volta.